sabato 13 febbraio 2016

Sabato al museo #3: James Tissot

Tenere il passo con le varie rubriche che curo per il blog mi permette anche di fare più caso al passare del tempo, che altrimenti – da studentessa che per lo più vive incollata alla scrivania – in molti periodi rischia di scivolarmi via senza che io me ne accorga. Infatti mi sembra impossibile che siamo già al secondo sabato di Febbraio, ma così è ed è tempo di andare ad osservare più da vicino delle nuove opere.

Se avete la possibilità di fare un salto a Roma in questo periodo, vi consiglio vivamente di farlo perché fino al 21 Febbraio il Chiostro del Bramante – che di per sé merita una visita – ospita una bellissima mostra dedicata al pittore franco-inglese James Tissot. Si tratta di un evento che ci permette di ammirare opere prestate da prestigiosi musei europei, quali la Tate Gallery di Londra, il Petit Palais e il Museé d'Orsay di Parigi. Inoltre, dal momento che domani è San Valentino, il Chiostro ha deciso di incentivare il pubblico a passare una domenica d'arte col 2x1, cioè un solo biglietto per due persone. Avendo fortunatamente scoperto questa cosa, ho proposto alla mia dolce metà di andare, che ha cortesemente acconsentito. Quindi mi pareva scontato dedicare questa puntata del mio Sabato al Museo a Jacques Joseph Tissot (1836-1902).


Tissot nacque in Francia, a Nantes, figlio di un commerciante di stoffe e di una modista disegnatrice di cappelli, e questo spiega la particolare attenzione che il pittore ha sempre dimostrato ai particolari degli abiti dei soggetti da lui ritratti. L'arte di Tissot si colloca all'interno della corrente del Realismo, sviluppatasi in Francia a partire dal 1840; inizia la sua carriera con quadri di carattere prettamente storico, ma ben presto decide di cambiare soggetto, concentrandosi sugli ambienti mondani di Parigi ed in particolare sulle figure femminili, di cui forse nessuno meglio di lui ha saputo raffigurare il fascino e l'eleganza. Tissot inizia a distaccarsi dalla tradizione ed anticipa la modernità. Grazie alla sua capacità di dipingere in maniera tanto realistica da rendere le sue opere quasi delle fotografie, si afferma come uno dei migliori ritrattisti della sua generazione. Nel 1873 Tissot decide di lasciare la Francia a causa degli orrori che l'avevano colpita durante la guerra franco-prussiana e si rifugia in Inghilterra, dove degli amici son già pronti ad affidargli dei lavori pensati ad hoc per il mercato inglese. A Londra impara nuove tecniche, che affina accostandole alla propria cifra stilistica, con la quale ritrarrà magistralmente i salotti, le feste, gli eventi e le dame dell'Inghilterra vittoriana.

I dipinti di Tissot sono uno più bello dell'altro, e fanno subito colpo su un lettore appassionato di romanzi classici, poiché sono proprio gli ambienti che abbiamo immaginato sognanti in ogni romanzo ottocentesco che questo artista ha ritratto per gran parte della sua carriera. I colori che usa, i soggetti che sceglie, quell'attenzione al vestiario soprattutto femminile: le componenti dell'arte di Tissot sono un concentrato di eleganza e raffinatezza. I suoi dipinti evocano serate di balli in maestosi palazzi, le lady di Londra e dintorni che s'incontrano per il tè, uomini alla Darcy (anche se lui è venuto prima, ma va beh). Woman in an elegant interior è uno dei miei preferiti per la delicatezza della ragazza ritratta, per i toni prevalentemente chiari, per la postura e l'espressione di lei quasi come l'avessero colta di sorpresa.

Woman in an elegant interior
Ci fu un periodo della vita di Tissot in cui l'arte si legò strettamente alle sue vicende personali, è il momento in cui a Londra incontra Kathleen Newton, una giovane irlandese esclusa dalla società perché colpevole di aver tradito il marito, Ufficiale dell'Esercito Inglese, dal quale non può far altro che divorziare. Tissot, diremmo noi, perde la testa per lei, che diventerà la sua amante e la sua musa. Tissot per lei trascura salotti, eventi ed ogni altra compagnia, ma quella in cui si era invischiata non era affatto una storia semplice: oltre al passato difficile, Kathleen è anche malata di tisi. Non sarà però la malattia a portarla via: Kathleen muore suicida nel 1886. Tissot non si riprenderà mai dallo shock, la crisi che segue a questo lutto determineranno un cambiamento decisivo anche nella sua arte. In cerca di conforto Tissot si converte al cattolicesimo e da quel momento in poi rappresenterà per lo più motivi religiosi. 



Kathleen Newton, questa Emma Bovary vittoriana, mi affascina ed incuriosisce per la sua storia. Per il suo trascorso prima d'incontrare Tissot, per il parziale riscatto che le consente l'esser divenuta la musa di uno degli artisti più popolari dell'epoca. Appare sempre vestita di nero, stemperato a volte da oggetti di colori sgargianti, come l'ombrello giallo. I lineamenti eleganti fanno da cornice ad un'espressione tranquilla e dignitosa, sempre seria e concentrata su un punto a noi sconosciuto. Altre ladies dipinte da Tissot sono sicuramente più graziose, ma la personalità di Kathleen è schiacciante rispetto alle altre, che paragonate a lei sembrano in fondo tutte uguali.

La figlia del capitano

Le opere di Tissot furono quasi fin da subito utilizzate per le copertine di libri e riviste, cosa che accade – per fortuna – ancora oggi. E dunque, se non avete tempo o possibilità di andare ad ammirare queste bellissime opere di persona e se non le conoscete già, vi consiglio vivamente di farlo almeno virtualmente. Fatemi sapere, poi, quale vi è piaciuta di più e perché!

7 commenti:

  1. Bellissimo post e molto interessante. Ecco chi è la donna ritratta sulla copertina della mia edizione Mondadori di Anna Karenina: è lei, Kathleen, che tra l'altro ha un destino molto simile a quello della mia adorata Anna. Alla Mondadori hanno scelto davvero il dipinto perfetto!!
    Grazie per avermi fatto scoprire questo artista, che mi è passato sotto al naso tante volte ma sul quale non mi sono mai soffermata: peccato che non sia di Roma, altrimenti la mostra l'avrei vista di sicuro!!

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    1. Grazie a te per esser passata e per il commento :)
      Lieta di averti fatto conoscere meglio questo grande artista. Sì, molti lettori italiani penseranno subito ad Anna Karenina vedendo il ritratto di Kathleen ed effettivamente questa copertina è una delle più azzeccate di sempre.
      Se riesco scriverò un post sulla mostra, dopo esserci stata, così da portarci anche chi come te non può assistervi :)

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    2. Verrò a leggerlo di sicuro! ;)

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  2. Peccato non poter fare questo salto a Roma: le atmosfere di Tissot mi piacciono molto, ma, in attesa di una location più comoda, devo accontentarmi di approfondire in rete, e questo articolo è un valido controbuto!

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    1. Ti ringrazio! Questa rubrica aiuta me per prima ad approfondire gli artisti e le relative opere, anche se su Tissot ero già più ferrata proprio perché mi piace davvero molto!

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  3. Avevo sentito parlare di questo artista, ma non avevo mai visto molti suoi dipinti, e ora mi chiedo... come ho potuto?!
    Il mio movimento preferito della storia dell'arte è quello degli Impressionisti, assieme a tutto quello che c'è attorno, ci assomiglia e vi è ispirato. Tissot mi sembra molto ispirato da questo movimento, sia nei soggetti che nella tecnica.
    Lo amo già *.*

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    1. Beh, il periodo più o meno è quello, quindi sicuramente Tissot si è lasciato influenzare anche dall'Impressionismo; trovo il suo stile tanto riconoscibile che non riesco ad incasellarlo in una determinata corrente artistica, benché sia ovviamente un pittore realista.
      Sono felice di averti fatto conoscere meglio un autore che può entusiasmarti :)

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