giovedì 26 aprile 2018

Un incantevole aprile, Elizabeth von Arnim

Titolo originale: The Enchanted April
Autrice: Elizabeth von Arnim
Anno di pubblicazione: 1922
Traduzione: Sabina Terziani
Editore: Fazi Editore
Pagine: 287
Prezzo: 15 euro
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Non credo di esser mai stata più in tema di così con una lettura. Sono stata poco originale, questo è sicuro - provate a cercare Un incantevole aprile su Instagram, e vedrete quante altre persone hanno voluto abbinare questa lettura al mese corrente - ma poco importa se per una volta mancare di originalità è il prezzo da pagare per ricevere in cambio un prezioso connubio tra ciò che è contenuto tra le pagine di questo libro, e l'ambiente circostante. Sì, perché oltre a srotolarsi nell'arco del mese di aprile, questa storia narrata dalla von Arnim si svolge anche in Italia, per la precisione nel castello medievale di San Salvatore, in Liguria. Salvo qualche acquazzone primaverile, tra le pagine di Un incantevole aprile splende un sole dolce - non ancora incattivito come quello dell'estate - e tutto è in fiore, specialmente il glicine e le dafne. Quando alzavo gli occhi dal libro, potevo ammirare un paesaggio simile: i fiori di pesco e di ciliegio, i rami degli alberi di cachi e di fico, spogli e nudi dopo le gelate invernali, che timidamente tirano fuori i primi germogli verdi. Anche le tante piantine in vaso o a terra sparse per il giardino sono ormai sbocciate nei loro colori allegri. Credo proprio di aver fatto bene a leggere ora questo breve romanzo, perché è stato bello avere intorno immagini molto simili a quelle che ogni mattino vedevano Mrs. Wilkins, Mrs. Arbuthnot, Mrs. Fisher e Lady Caroline.

Sono queste quattro donne londinesi le protagoniste del romanzo, quattro perfette sconosciute accomunate soltanto da diversi sensi d'infelicità e di completa insoddisfazione personale. Lotty Wilkins è la moglie di Mellersh Wilkins, un avvocato ambizioso ed un po' avaro, accanto al quale Lotty è diventata sempre più insicura e repressa, al punto da avere serie difficoltà ad esprimere qualsiasi opinione in pubblico, facendo dubitare l'avvocato di aver scelto la ragazza giusta; Rose Arbuthnot invece è prigioniera di un matrimonio che praticamente non esiste più: suo marito, firmandosi con un altro nome, guadagna da vivere scrivendo le biografie delle amanti dei re, e lei che è profondamente religiosa non può accettare che il loro benessere economico sia frutto del peccato. Il marito di Rose passa quasi tutto il suo tempo nel suo studio tornando raramente a casa, mentre lei dedica tutte le sue energie mentali e fisiche alle opere della parrocchia, cercando di aiutare i poveri. Mrs. Fisher è invece un'anziana signora ormai vedova, che incarna in tutto e per tutto la mentalità vittoriana, deprecando aspramente le libertà dei giovani moderni. Mrs. Fisher ha conosciuto una grande varietà di personaggi illustri dell'arte e della letteratura, e preferisce trincerarsi nei tanti ricordi del passato piuttosto che confrontarsi con un presente secondo lei così vuoto di contenuti. Lady Caroline, infine, è una giovane ereditiera tormentata dalla sua eccezionale bellezza, che non lascia indifferenti né uomini né donne e che non le permette proprio mai di essere lasciata in pace. Anche se tenta di essere scortese, per liberarsi di chi le ronza intorno, i suoi occhi chiari trasformano qualsiasi occhiataccia in uno sguardo dolce, e non importa quanto aspre siano le sue parole: la sua voce melodiosa le trasforma comunque in qualcosa di piacevole, che all'ascoltatore farà venir voglia di farle una carezza rassicurante.

Tutto ha inizio un pomeriggio in un club di Londra, quando Mrs. Wilkins sfogliando un giornale si sofferma a leggere un annuncio con la descrizione del castello medievale di San Salvatore, disponibile in affitto per tutto il mese di aprile. Nell'annuncio il proprietario descrive la bellezza della primavera italiana, la pace e la serenità offerta da quel luogo immerso nel sole e nella natura. Mrs. Wilkins guarda fuori dalla finestra, dove scendono incessanti pioggia e grandine da giorni, ed inizia a fantasticare su quel luogo assolato pieno di fiori e di colori. Non che potrebbe permettersi una vacanza del genere, certo, però sarebbe proprio bello. 
E poi, mentre stava per uscire per andare a comprare il pesce per la cena del marito, vede Mrs. Arbuthnot, anche lei con il giornale aperto e l'aria assorta. Mrs. Wilkins immagina subito che anche quella donna dall'aria stanca stia sognando il castello di San Salvatore e così, con un coraggio impensabile per una timida come lei, si siede al tavolo di Mrs. Arbuthnot ed inizia a parlarle. Convincere Mrs. Arbuthnot - che non l'ha mai vista prima - che sarebbe una buona idea affittare il castello insieme, dividendo le spese, non è un'impresa facile, però pian piano l'ostilità e la schiettezza di una ormai decisa Mrs. Wilkins finiscono poi con l'avere la meglio. Il castello può ospitare fino ad otto persone, così le due mettono a loro volta un annuncio per cercare altre ospiti, e le uniche a rispondere sono Mrs. Fisher - che desidera una vacanza sobria dove poter vagare in pace tra i suoi ricordi - e Lady Caroline, la quale non vuole altro che stare lontana da chiunque la conosca, e riflettere su cos'è stata la sua vita fino a quel momento.

Il resto è... beh, Elizabeth von Arnim. Quest'anno vi ho già parlato di lei, recensendo brevemente Il giardino di Elizabeth qui. Purtroppo quella volta era già trascorso un po' di tempo tra la lettura e la scrittura del post, ed avendo finito col fare una carrellata di brevi commenti a diversi titoli, non ho dedicato a quel libro ed alla autrice tutto lo spazio che avevo inizialmente pensato. Sì, perché già in quell'occasione avevo subito capito di trovarmi davanti ad una penna straordinaria, tenuta in mano da una donna molto intelligente e particolarmente acuta, di quelle in grado di scandagliare la realtà circostante armate di sana ironia. Il giardino di Elizabeth è un diario in larga parte autobiografico, ed ero molto curiosa di vedere come sarebbe stata la sua prosa dispiegata in un romanzo. Dire che la prova è superata è quanto mai riduttivo, perché ho adorato Un incantevole aprile per tanti motivi, soprattutto per il suo essere un romanzo estremamente leggero e piacevole senza per questo essere frivolo. Le descrizioni, sia dei luoghi che dei personaggi, sono attente e ben fatte e l'incrocio di personalità tanto diverse fa sì che durante la lettura non si fa altro che chiedersi "ed ora cosa succederà?!" fino all'ultima pagina, anche se non ci troveremo davanti grandi colpi di scena (o forse sì) ma le piccole situazioni di una quotidianità di vacanza.

Elizabeth von Arnim
Dall'introduzione di Cathleen Schine  ho appreso che la von Arnim scrisse questo libro dopo aver pubblicato Vera, un romanzo molto cupo in cui esamina i terribili effetti dell'amore tirannico sulla vita e sull'emotività della donna, ispirato alla sua esperienza personale con il suo secondo marito, John Francis Stanley Russell, fratello maggiore del filosofo Bertrand Russell. Era lei per prima, quindi, ad avere un grande bisogno di evasione, e di scrivere qualcosa che fosse puro, luminoso, allegro e non è un caso poi, forse, se in fondo nella sua semplicità Un incantevole aprile sia anche una storia che parla della riscoperta di sé e della ricerca di amore, perché in fondo è questa la ragione per cui le quattro donne fuggono dalle proprie vite monotone e soffocanti: ritrovarsi, riscoprirsi e far rifiorire i propri sentimenti. Ed affronta questi temi importanti con leggerezza, con allegria, con un tocco che inevitabilmente fa pensare ai micro-cosmi di Jane Austen.

Elizabeth von Arnim è un'autrice incredibilmente interessante, che fu intrecciata a tantissime personalità di spicco della sua epoca. Basta ricordare che era la cugina di Kathreine Mansfield, che tra i precettori dei suoi cinque figli ci furono E.M. Forster e Hugh Walpole e che tra un matrimonio e l'altro fu l'amante di H.G. Wells.

Se non l'avete ancora fatto, non posso che consigliarvi di dare una chance a questa autrice. Io dovrò sicuramente procurarmi, nel prossimo mese, La fattoria dei gelsomini già edito da Fazi Editore, che ha una trama che già mi lascia pregustare enormi soddisfazioni; poi non mi resta che sperare che la Fazi continui a pubblicare l'opera omnia di questa fantastica autrice.

6 commenti:

  1. L'ho letto in autunno (perché devo andare sempre controcorrente io lol) e l'ho semplicemente amato. Completamente a sorpresa, fra l'altro, era una lettura dalla quale non mi aspettavo nulla. E invece me ne sono innamorata. La Von Arnim ha uno stile incantevole, leggero e profondità un tempo.
    Adesso sto leggendo Vera. Sono ai primi capitoli ma per ora non mi ha colpita come questo libro qua (già dopo 3 pagine avevo capito che l'avrei adorato *-*).
    Se ti va di approfondire, Flower-ed ne ha pubblicato di recente una bella biografia ad opera di Carmela Giustiniani. Quella ce non sbaglia un colpo! C'è una controindicazione, però, dopo averla letta vorrai svuotare il portafoglio in libreria per recuperare tutte le opere di quest'autricexD

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    1. Virgiii che bella sorpresa ritrovarti da queste parti!!! Anch'io ho adorato tantissimo questo romanzo, così come anche Il giardino di Elizabeth (che, se non l'hai letto, te lo consiglio tantissimo!). Immagino che Vera sia qualcosa di totalmente differente... Comunque mi hai dato un'informazione utilissima e che mi rende super felice! Ero proprio curiosa di leggere una bella biografia dell'autrice, che mi sembra aver avuto una vita piuttosto movimentata. Perciò ti ringrazio tanto :) quanto alla controindicazione, il problema per me non si creerà perché esiste già XD sono curiosa verso tutto ciò che ha scritto la von Arnim, solo visto che ormai ho iniziato la collezione nelle bellissime edizioni Fazi, mi piacerebbe proseguire la lettura/collezione con le loro edizioni! Chissà se pubblicheranno gli altri suoi libri? Spero proprio di sì!
      Un abbraccio!

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  2. Non vedo l'ora di leggere "Il giardino di Elizabeth", sembra proprio il libro adatto a me, ma anche questo mi incuriosisce.

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    1. Sono bellissimi entrambi, anche se diversi tra loro, l'uno un diario l'altro un vero e proprio romanzo. Puoi cominciare da quello che preferisci, son sicura che la von Arnim ti conquisterà!

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  3. Anch'io sono partita da Il giardino di Elizabeth nella conoscenza di questa autrice e anch'io ne sono rimasta colpita. Devo assolutamente recuperare questo libro, mentre La fattoria dei gelsomini è già in attesa sullo scaffale!

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    1. Sì, ricordo la tua recensione de Il giardino di Elizabeth, ero d'accordo su tutto ciò che scrivevi! E se la sua scrittura ti aveva già conquistata, questo romanzo sarà la conferma!

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