Mille anni dopo, lo scenario offerto dal Pianeta Terra è quello di una desolazione post-apocalittica o post-nucleare, la frattura tra uomo e natura sembra definitiva, poiché quest'ultima è stata ridotta ad un elemento letale in tutte le sue forme: l'acqua è ormai riassunta dal Mar Marcio che minaccia le sponde, e c'è una foresta tossica dove l'aria non è respirabile - avventurandocisi dentro senza i caschi dell'ossigeno, simili a quelli degli astronauti, si può avere quasi la certezza di contrarre una malattia letale. Aria ed acqua, quindi, un tempo associate alla purezza, sono stati a tal punto contaminati dalle scellerate azioni dell'uomo da essersi trasformate in qualcosa capace di ucciderlo.
Un posto dove la vita ha in qualche modo resistito a tanto grigiore è la Valle del Vento, un posto pacifico, minacciato però dal popolo di Tolmechia che persegue un pericoloso obiettivo, quello di risvegliare l'ultimo Soldato Titano. La Valle del Vento sarà guidata e protetta dalla giovane e valorosa principessa Nausicaa.
Nausicaa della Valle del Vento nasce nel 1982 come manga, scritto e disegnato dal maestro Hayao Miyazaki. Ne fece successivamente un film, il secondo della sua produzione, che uscì nelle sale cinematografiche giapponesi l'11 marzo del 1984. Benché il film sia antecedente alla fondazione dello Studio Ghibli, nato il 15 giugno del 1985, Nausicaa della Valle del Vento è stato comunque riconosciuto come il primo film della casa d'animazione, perché in esso sono presenti le tematiche che negli anni sarebbero diventate distintive della poetica del regista, prima fra tutti l'ecologia ed il rapporto tra uomo e natura, un argomento raccontato con tanta forza dalle vicende della Valle da conquistare il sigillo del WWF, che compare all'inizio del film, definito un racconto di fantascienza ecologica.
Come sempre, Miyazaki si serve della sua fervida immaginazione partendo però da qualche spunto reale, forse per toccare più da vicino lo spettatore, per comunicargli che oltre il fantastico che sta vedendo nello schermo, fatto di disegni incantevoli ed avventure avvincenti, c'è qualcosa che lo riguarda da più vicino di quanto possa credere, e che proprio per questo dovrebbe ascoltare con attenzione cosa sta cercando di dirci.
In questo caso, il Mar Marcio si ispira ad una catastrofe ambientale realmente accaduta in Giappone nel 1956, ed in particolare ad un inquinamento di mercurio che interessò il golfo di Minamata, nella prefettura di Kumamoto, causata da un'industria chimica. Benché sia un fatto oggi poco conosciuto e ricordato, fu un avvenimento gravissimo: i pesci ed i crostacei di quelle zone continuarono a far parte della catena alimentare di uomini ed animali, causando l'avvelenamento di chi li ingeriva. I decessi causati da tale avvelenamento continuarono a verificarsi per ben trent'anni. L'avvelenamento da mercurio porta ad una sindrome neurologica dai molteplici sintomi, che fin dal '56 venne chiamata la malattia di Minamata.
Di ispirazione personale, e sicuramente più piacevole, è un altra componente largamente diffusa in tutta la sua produzione e particolarmente importante in Nausicaa: il volo. Miyazaki ha la passione del volo fin da quando era bambino, e ciò è facile da intuire contemplando le grandi quantità di velivoli, più o meno fantasiosi, che attraversano i fantastici cieli dei suoi film. In Nausicaa rincara la dose della sua fascinazione per la possibilità di volare, facendo della protagonista una persona che comunica col Sommo Vento, il quale la protegge e grazie al quale lei è in grado di percepire cosa accade nell'ambiente che la circonda.
E veniamo a lei, Nausicaa, cuore pulsante di questo lungometraggio. In questa principessa giovane troviamo riassunte le caratteristiche della tipica eroina di Miyazaki: è una ragazza indipendente e coraggiosa, gentile ed altruista, vicina alla natura e per nulla materialista; d'altro canto è profondamente umana nel suo risentimento nei confronti del popolo di Tolmechia, un odio che però riesce a tenere sotto controllo e qualora le capiti di commettere degli errori saprà trovare il modo di porvi rimedio.
Nausicaa fa onore alle figure femminili da cui nasce, in un altissimo incontro tra Oriente ed Occidente: da una parte abbiamo infatti la Nausicaa principessa dei Feaci dell'Odissea omerica, dall'altro troviamo La principessa che amava gli insetti, particolarissima fiaba giapponese del XII secolo.
Miyazaki affida ad un'eroina femminile l'arduo compito di tentare una riconciliazione tra uomo e natura con l'idea che solo una donna può avere la sensibilità di ascoltare e comprendere, visto che il sesso maschile si è sino a quel punto dimostrato continuamente assetato ed accecato dalla sete del potere. Nella Valle del Vento si tramanda la leggenda di un cavaliere vestito di blu che salverà l'umanità... ma sarà davvero un cavaliere a riuscirci?
Personalmente, ci sono due cose che amo molto di Nausicaa. La prima sono indubbiamente i disegni, fatti e colorati a mano come molti dei film Ghibli più vecchi (il primo ad avere un contributo di grafica digitale è stato La principessa Mononoke). Le immagini hanno per questo un'atmosfera unica, che si respira sin dal primo fotogramma assaporando la particolarità rispetto ad opere più recenti.
La seconda, è una scena in particolare. Quando Nausicaa incontra per la prima volta quello che poi diventerà il suo fido animaletto, quell'esserino giallo e tigrato, con un corpicino piccolo ma lunghe orecchie ed una lunga coda, l'animaletto si mostra diffidente ed aggressivo nei suoi confronti ma lei resta calma e continua a parlargli con dolcezza, non cambiando atteggiamento nemmeno quando lui le morde un dito. Nausicaa capisce subito che l'animale si comporta così perché è spaventato e che ha solo bisogno di essere rassicurato. Di lì a poco, infatti, lui le salirà in spalla e non la abbandonerà mai più.
Ho sempre amato molto gli animali ed essendo cresciuta e vivendo tutt'ora in campagna sono abituata a vedere di tutto, compresi topi, serpenti e cinghiali e nessuno mi suscita paura e disgusto. La realtà è che nessun animale ci attaccherebbe o farebbe del male se non ha motivo di farlo, e mi dispiace che siano ancora così tante le persone che si ostinano a non volerlo capire. L'incontro tra Nausicaa e l'animaletto giallo mi ha toccata da vicino, perché in pochi minuti insegna quanto basterebbe imparare per capire e rispettare gli animali. E' la scena in cui secondo me viene racchiuso uno dei messaggi più importanti di Nausicaa: non avere paura di ciò che non conosci, prova piuttosto a comprenderlo.
Avete già visto questo film? Cosa ne pensate?
Spero di avervi raccontato qualcosa di nuovo o, eventualmente, avervi invogliato a recuperare l'opera.
Io adoro Nausicaa, lo vidi quando ero adolescente e mi ha segnata profondamente perché dentro ci ho trovato tutto quello in cui credevo fermamente: il potere della gentilezza, il rispetto del diverso, l'ascolto e la salvaguardia della natura. Sono temi in cui mi rispecchio ancora oggi, tanto che lo sfondo del mio cellulare è una fan art stupenda del film. Adoro poi il fatto che Nausicaa, come spieghi perfettamente tu, sia un personaggio umano e non mitizzato. Credo che sia particolarmente importante per amplificare il messaggio dell'opera, per cui tutti possiamo partecipare alla protezione del pianeta. Mille grazie quindi per averne parlato e per tutte le chicche che ci hai raccontato! Le ho trovate entusiasmanti!
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