
Sam è un ragazzo affetto da autismo ad alto funzionamento, vale a dire che le sue difficoltà dovute a tale condizione neurologica sono molto meno gravi rispetto a quelle che caratterizzano altri livelli del cosiddetto spettro autistico; in parole più semplici, se incontraste Sam potreste al massimo pensare che è un tipo un po' bizzarro. Parla in continuazione degli animali dell'Antartica, ad esempio, un ambiente ed un argomento che lo appassiona come nient'altro e che sembra comprendere con molta più semplicità ed immediatezza rispetto alle complicate dinamiche che regolano la società degli uomini. Ha delle abitudini particolari, come indossare grandi cuffie che consentono l'isolamento acustico in luoghi troppo affollati, dove la musica o il rumore sono troppo alti, oppure può avere reazioni inaspettate - e difficilmente comprensibili per chi non conosce i suoi problemi - di fronte a situazioni che lo mettono fortemente sotto stress. Prima di tutto questo, però, Sam è un ragazzo di diciotto anni che non ha mai avuto una relazione sentimentale e decide di volere una ragazza anche se non ha idea di dove cominciare per realizzare questo obiettivo. E se trovare un partner - soprattutto quando si è alle prime esperienze in queste faccende! - è complicato per chiunque, figuriamoci quanto possa esserlo per qualcuno che, come Sam, interpreta qualsiasi cosa alla lettera e che dunque non sa leggere tra le righe né interpretare i doppi sensi, le metafore, il linguaggio delle espressioni o del corpo che tanta parte hanno nella fase del corteggiamento; per qualcuno che, come Sam, ha vitale bisogno di schemi, regole e confini entro i quali muoversi, qualcuno che fa fatica a seguire i sentimenti e che per comprendere la realtà che lo circonda ha bisogno di razionalizzare ciò che vive, ad esempio con una bella lista di pro e di contro. Purtroppo però innamorarsi e/o trovare una ragazza non sono questioni che possano essere risolte seguendo un semplice schema: le relazioni sentimentali sono un po' più complesse di così ed anche Sam, tra un successo ed un fallimento, arriverà a comprenderlo.
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Sam tenta di affascinare una donzella col sorriso |
Il personaggio di Sam, splendidamente interpretato da Keir Gilchrist - già comparso in molte altre serie tv di successo - è stato raccontato veramente bene: ispira dolcezza, tanta simpatia e strappa spesso una risata col suo modo atipico di interpretare la realtà che lo circonda. Mi ha trasportata nel suo mondo e già dalla prima puntata sentivo di capirlo. Sam è un personaggio che non può non conquistare i fan di Sheldon Cooper (The Big Bang Theory), ma non pensiate che ne sia un'imitazione perché, come Sheldon, anche Sam è unico nel suo genere.
Atypical poi non si regge certo solamente sul protagonista, che è circondato da personaggi a loro volta ben caratterizzati e raccontati a fondo, di cui psicologia ed emotività sono stati costruiti e sviluppati con una cura degna di nota, soprattutto se pensiamo che questa prima stagione è composta solamente da otto episodi di mezz'ora ciascuno.
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Sam con il fido Zahid |
Oltre a frequentare le superiori, Sam ha un lavoro part-time da Techtropolis, un grande negozio di tecnologia tipo Mediaworld o Euronics, che gli ha permesso di conoscere il collega Zahid, che potremmo definire il migliore amico di Sam. Zahid, non si sa bene come o perché, sembra avere un certo successo con le ragazze, è il classico esperto in faccende di cuore e di letto, che prenderà molto a cuore la missione di aiutare Sam a trovare una ragazza, non tirandosi mai indietro dal dispensare degli ottimi (dal suo punto di vista) consigli. Zahid è un personaggio spassoso, leggero, scanzonato, uno che proprio non si fa problemi né paranoie. Crede tantissimo nelle proprie potenzialità da donnaiolo e forse è proprio per questo che, nonostante abbia delle idee pessime su come approcciare una ragazza ed il suo dubbio gusto nel vestire, in qualche modo ci riesce davvero. Oltretutto, Zahid è un buono ed è anche grazie a lui se Sam può fare esperienze divertenti che varrà la pena ricordare.
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Julia Sasaki *-* |
Poi abbiamo Julia Sasaki, la terapeuta che segue Sam, interpretata da Amy Okuda (attrice che non avevo mai visto prima ma di cui mi sono subito innamorata, può tranquillamente inserirsi nella lista delle girl crush). E' un personaggio che ho adorato sin da subito, innanzi tutto per il modo in cui sa sempre spronare Sam a vivere una vita il più normale possibile senza lasciare che le sue difficoltà diventino un limite a tutte le esperienze, belle o brutte, che come ogni altra persona ha il diritto ed il bisogno di vivere; limiti che poi, spesso, sono gli altri ad importi quando sanno che hai un problema: per troppo amore e pensando di proteggerti i familiari possono diventare coloro che invece per primi ti frenano dal buttarti in cose che sapresti benissimo gestire, e per fortuna allora che Sam interagisce con una persona come Julia, che di fronte ad un ostacolo lo aiuta semplicemente a trovare il modo a lui più consono per superarlo. Pur essendo bravissima nel suo lavoro, Julia è anche una ragazza di ventisette anni coi suoi problemi personali da gestire e nel corso delle puntate entriamo più spesso nella sua bellissima casa e nei suoi casini. Mi è piaciuta moltissimo anche per come si sviluppa il suo personaggio: all'inizio sembra una professionista, la tipica ragazza perfetta che non sbaglia un colpo così come non ha mai un capello fuori posto e poi, invece, esce fuori tutta la sua imperfetta umanità. Julia commette un errore gravissimo, ma se ne rende conto e spero vivamente che venga perdonata dalle persone che ha ferito. Non vedo l'ora di vedere come proseguirà la sua storia.
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Tanti feels per Page ç_ç |
Page è uno dei personaggi più irritanti ed adorabili che io abbia mai incontrato: è irritante perché non sta mai un attimo ferma e zitta, se l'avessi intorno nella vita reale dopo un po' l'appiccicherei al muro (Sam si limita a chiuderla in un armadio, lol), però è di una dolcezza, bontà e premura sconfinate. Si tratta di una compagna di scuola di Sam e di una ragazza a cui Sam piace veramente. Non senza qualche difficoltà, i due si avvicinano ed avranno in qualche modo una relazione. Page è stramba quanto Sam e non si fa troppi problemi a stare alle regole di lui, seguire i suoi ritmi, rispettare i suoi confini man mano che impara a conoscerli. Però è pur sempre una giovane ragazza innamorata e se Sam, pur senza volerlo, la ferisce tutta la sua pazienza va giustamente a farsi benedire e gli regala le sfuriate che si merita. Pensandoci bene è proprio questa la cosa più bella di lei, ovvero che non vede e non tratta Sam come un ragazzo diverso, per lei è Sam e basta, le piace così com'è e tutte le sue stramberie son soltanto aspetti che caratterizzano la sua personalità. E' la persona più giusta che potesse incontrare, e chissà come si evolverà il loro rapporto.
Veniamo poi alla famiglia di Sam, la famiglia Gardner:
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Sam con mamma Elsa e papà Doug |
Doug, il papà, è il poliziotto buono della situazione. Fa l'infermiere sull'ambulanza, ha i capelli rossicci, è grande e grosso con la faccia da bonaccione ed è un personaggio di una tenerezza spappola-cuore. Perché è un uomo, un padre, che sognava di giocare a football col suo figlio maschio, di guardare insieme le partite e condividere le cose da padre e figlio; invece gli è capitato Sam, che non sorrideva mai, parlava di cose a lui incomprensibili e rifuggiva il contatto fisico: Doug non è mai riuscito veramente ad interagire con suo figlio, anche a causa dell'ingombrante presenza di sua moglie, una madre troppo protettiva che si è sempre occupata di tutto, specialmente di Sam, lasciando ben poco spazio al marito. Nel corso della serie si scopre che Elsa ha avuto i suoi buoni motivi per far questo, perché Doug, quando i bambini erano ancora piccoli, ha fatto un bruttissimo errore di cui lui tuttora si pente e si dispiace, ma era un errore dettato soltanto dalla paura di non essere all'altezza, di non poter mai essere un bravo padre per quel bambino particolare. A suo modo però Doug ci ha sempre provato, ad esempio quando per il suo nono compleanno ha costruito a Sam un igloo, dato che era quella la cosa che più desiderava al mondo. Nel corso delle puntate, vediamo come Sam improvvisamente si avvicina sempre di più a suo padre. Ha bisogno di consigli sull'amore e sulle donne e son cose per cui gli serve l'esperienza di un uomo, non certo di sua madre. Doug si sorprende di come Sam adesso lo cerchi, ma ne è più felice che mai e si rivela inaspettatamente molto bravo. Credo sia impossibile non voler bene a Doug.
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Elsa Gardner >_> |
Poi c'è lei, la madre-chioccia-rompipalle, Elsa, che per me è il personaggio più complicato da trattare perché da una parte la comprendo e dall'altra non la posso proprio vedere. Prima di venire alle questioni più profonde, diciamo che non è simpaticissima, ecco. Sempre accigliata pure quando ride, troppo presente dove non necessario e troppo poco presente quando invece avrebbe dovuto esserci.
Come vi dicevo, Doug l'ha ferita profondamente in passato perciò comprendo il suo atteggiamento protettivo nei confronti dei figli (soprattutto Sam) ed il modo di gestire le cose come se la casa e la famiglia si reggessero solo su di lei; d'altra parte però non mi piace per niente il suo comportamento come madre: è l'unica che vede Sam prima come ragazzo autistico che come persona, è l'unica che con la sua mania di protezione tenta di bloccarlo dalle cose normali che lui invece vuole provare a fare. Addirittura le dà fastidio la terapeuta, Julia, che secondo lei spinge troppo Sam in direzioni sbagliate. Frequenta un gruppo di sostegno per genitori con figli autistici che, sebbene sia una bella cosa confrontarsi con persone che vivono situazioni simili e difficili, sembrano supervisionate da un'emerita cretina che sta più attenta al modo in cui si dicono le cose piuttosto che ai contenuti (povero Doug, capisco perché non voglia andarci). Di tutta la troppa attenzione che riversa su Sam, invece, non ne dà un briciolo alla sua figlia femmina (ne parlerò tra poco) che infatti ha un bellissimo rapporto col padre e piuttosto turbolento e problematico con lei; un disequilibrio che appare, soprattutto in certe circostanze, molto ingiusto. Elsa è il tipo di madre che si è incastrata troppo in questo ruolo, dimenticandosi di essere anche una compagna di vita per suo marito e prima ancora una donna: nel momento in cui si accorge che Sam, fulcro delle sue giornate, sta diventando più indipendente ed ha sempre meno bisogno di lei, va in crisi e [spoilero] come risolve questa crisi? Andando a letto con un giovane bel barista, ovviamente! Anche qui, da una parte comprendo il suo bisogno di evasione, il modo in cui una relazione spensierata e piccante con un bell'uomo possa essere liberatoria e ricordarle il suo essere viva, il suo essere donna ma giustificarla o perdonarla è impossibile, perché lei fa questo mentre suo marito invece si sta impegnando tantissimo per fare del suo meglio sotto tutti i punti di vista. [Fine spoil] Il finale di stagione è tesissimo, quando arriva la seconda?
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Casey & Evan *-* |
Ho lasciato lei, la sorella minore di Sam, appositamente per ultima, perché Casey è stata la mia preferita dalla prima puntata! Casey è un personaggio esplosivo, tostissima. Una campionessa nella corsa, stella della squadra della scuola, un vero peperino, brillante e vivace e con uno sguardo in cui si legge tutta la sua determinazione. Casey picchia spesso Sam, ma non permetterebbe mai a nessuno di torcergli un capello. In qualche modo la sua vita è stata condizionata dal fratello, perché per tutti è sempre stato meglio se, ad esempio, frequentavano la stessa scuola, così che lei potesse essere nei paraggi in caso accadesse qualcosa. Nel momento in cui viene selezionata tra i candidati per una borsa di studio in una scuola prestigiosa, grazie al suo talento sportivo, la situazione viene a galla ed è tempo di compiere ardue scelte. Inoltre Sam è probabilmente venuto prima in qualsiasi circostanza e Casey è a tutti gli effetti la sua "sorella maggiore", nonostante sia più piccola di età. Nonostante tutto questo, Casey sembra non provare il minimo risentimento nei confronti del fratello, al quale anzi si percepisce quanto voglia bene. L'unica con cui proprio non si prende è la madre, e proprio nel momento in cui poteva esserci un avvicinamento tra loro per questioni da donna a donna Elsa rovina di nuovo tutto.
Al fianco di Casey, arriva presto (e per circostanze divertentissime) Evan, che nella sua semplicità è praticamente perfetto. Guardate la puntata in cui sono tutti insieme a cena e si discute della borsa di studio di Casey e ditemi se Evan non è un amore. Inoltre mi piacciono troppo come coppia, son due ragazzi pieni di personalità che non si danno il minimo tono, semplici nel modo di porsi e di apparire, genuini e simpatici. Li adoro.

Ho iniziato questa serie perché semplicemente mi ispirava la copertina appena parsa su Netflix, nella trama non c'era neanche scritto nulla sulla particolarità del protagonista, perciò ho fatto partire il primo episodio a cuor leggero senza scommetterci un centesimo. Pensavo che al massimo poteva essere una comedy leggera, divertente e senza pretese; invece ho scoperto un piccolo gioiellino, scritto ed interpretato divinamente che mi ha intrattenuta, facendomi ridere un sacco e più di una volta mi ha anche fatto venire gli occhi lucidi. I personaggi sono stupendi, le loro storie coinvolgenti. Non sempre la psicologia dei personaggi nelle serie tv è così ben approfondita, e questo mi ha piacevolmente stupita. Insomma se dopo tutto ciò non vi ho convinto a vederla non saprei cos'altro aggiungere, mi sento soltanto di consigliarvi veramente a guardare almeno il primo episodio, e vedrete da voi se saprete resistere dal continuarla!
Avete già guardato Atypical? La guarderete? Fatemi sapere nei commenti!