giovedì 26 novembre 2015

I Pilastri, Iliade: introduzione all'edizione Einaudi

In questa piovosa giornata di novembre ho deciso d'inaugurare la categoria di questo blog che sinora era rimasta nel mistero, ovvero I pilastri. Ho finalmente curato la sezione, quindi cliccandoci sopra potrete leggere cosa, come e perché. E noterete che come primo viaggio è indicata l'Iliade. Ebbene sì: leggerò l'Iliade, di mia spontanea volontà. Per fortuna non lo farò in completa solitudine e condividerò lo studio dei versi omerici – oltre che virtualmente qui sul blog – nel corso di una serie di incontri settimanali con la mia amica Elena – che saluto!

E dunque, come avvicinarsi a questo testo così imponente? Come minimo ci vorrebbe una serie di articoli introduttivi che forniscano una panoramica sul mondo – così lontano dal nostro – in cui le vicende sono ambientate, o sull'autore. Ma – mi sono chiesta – avrebbe davvero senso, in questo caso? La storia dell'antica Grecia non potrebbe certo essere riassunta in poche righe, ne uscirebbero dei post senz'altro insufficienti allo scopo; e per quanto riguarda Omero, le questioni sulla sua misteriosa esistenza tengono impegnati gli esperti da secoli e sono argomenti su cui non mi sento di disquisire.

Quindi, ho concluso che la cosa più logica da fare, fosse parlare della bellissima edizione Einaudi che mi sono regalata, contenente la prefazione di Fausto Codino e la traduzione di Rosa Calzecchi Onesti.

L'edizione, con testo greco a fronte, si apre con una breve pagina di informazioni storiche tanto sulla città di Troia quanto sulla figura di Omero; segue la prefazione, nella quale Fausto Codino offre spiegazioni sui confronti tra alcuni dettagli del testo e la loro plausibilità storica – ad esempio per quanto riguarda le armi usate dai combattenti. Un introduzione lucida ed interessante, che ricorda anche le notevoli differenze tra la tradizione orale e quella scritta, che inevitabilmente si riflettono nel testo omerico giunto fino a noi.
Non ho scelto questa edizione solo perché venero l'Einaudi: il motivo principale è proprio la traduzione. Rosa Calzecchi Onesti (1916 – 2011), di origini marchigiane, nacque a Milano dove rimase fino all'adolescenza e dove iniziò il liceo classico che terminò però a Bologna, dove la famiglia aveva seguito il padre. Sempre a Bologna s'iscrive all'Università, laureandosi nel 1940 con una tesi Sulle varianti della tradizione manoscritta dell'Eneide. Divenne insegnante, spostandosi tra i licei di Firenze, Cesena, Parma ed infine Milano, nello stesso liceo dov'era stata studentessa.

Il suo intervento sull'Iliade lo dobbiamo a Cesare Pavese: fu proprio lui infatti, che ai tempi era collaboratore dell'Einaudi, a volere che la casa editrice stampasse un'edizione del poema epico che conservasse il più possibile il sapore originale. Si rivolse allora a Mario Untersteiner, fine grecista, il quale gli propose la Calzecchi Onesti che era stata sua allieva nel liceo milanese. Pavese apprezzò le prove di traduzione fatte da quest'ultima e così iniziò un lavoro durato due anni, durante i quali i due scambiarono una fitta corrispondenza – senza mai incontrarsi di persona – nella quale discutevano la traduzione nei minimi dettagli, anche se Pavese lasciò sempre alla sua collega l'ultima parola.

Il lavoro di traduzione andò dal 1948 al 1950.

2 commenti:

  1. Wow, ecco svelati "I pilastri"! Obiettivo imponente, non c'è che dire, ti faccio i miei complimenti ;) Se un giorno passerai anche da La ricerca del tempo perduto mi unirò a te. Mi sa che è l'unico modo per convincermi a leggere questo libro tanto fondamentale quanto, ehm... Pesantuccio.

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    1. Accadrà sicuramente – anche se non posso prevedere quando, al momento – visto che tempo fa ho iniziato a collezionare i vari volumi in edizione classici moderni della Mondadori :) magari più avanti si organizzerà un gruppo di lettura!

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