martedì 25 luglio 2017

Due libri stupendi di cui, senza motivo, non vi ho parlato.

Guardate il mio archivio di quest'anno. Notato qualcosa? Esatto, dopo gennaio viene direttamente giugno, come avessi completamente saltato i mesi di mezzo. Non lo so proprio perché in quel frangente non sono riuscita a pubblicare neanche un post - mille piccoli disagi ed inconvenienti, il tempo che manca, la routine che ti inghiotte... Sicuramente ci sono tante ragioni e nessuna veramente valida, se non che in quei mesi non sono riuscita a prendermi dei momenti per me, da dedicare con serenità a fare una cosa che tanto mi piace come scrivere e scrivere di ciò che leggo. A febbraio ed a marzo ho letto due romanzi che rientrano tra le letture più belle di sempre, e mi dispiace troppo non averne lasciato traccia e non averle segnalate a voi, lettori e lettrici. E' una mancanza a cui debbo per forza porre rimedio, anche perché son libri a cui - a distanza di mesi - non smetto di pensare. Perciò eccovi qui due mini-recensioni, che già so non renderanno minimamente giustizia ai titoli in questione.

Charles Dickens non ha bisogno di nessuna presentazione. E' un mostro sacro della letteratura, che ancora oggi spacca a metà il pubblico, tra chi non può soffrire i suoi mattonazzi vittoriani e chi invece lo venera come un profeta; io, superfluo sottolinearlo, sono nella categoria dei veneratori, al punto che mi sono posta la folle impresa di leggere tutta la sua produzione, per di più in ordine cronologico. Ecco perché mi sono trovata con Il Circolo Pickwick in mano, primo romanzo dell'autore inglese, pubblicato in fascicoli dal marzo 1836 all'ottobre del 1837. Il Circolo Pickwick fu il primo vero caso editoriale della storia, con un successo di vendite mai verificatosi in precedenza, che portò il suo autore a fare tourneé di letture pubbliche che registravano sempre il tutto esaurito.
E non me ne stupisco affatto, perché Il Circolo Pickwick, con le sue 1016 pagine, è il libro più divertente che io abbia mai letto. Il romanzo non racconta altro che le avventure dell'illustre fondatore del Circolo, Samuel Pickwick, che decide di partire nell'anno 1827 assieme ai suoi più intimi e fedeli amici, Nathaniel Winkle, Augustus Snodgrass e Tracy Tupman - ovvero lo sportivo, il poeta e il dongiovanni. Il quartetto, almeno negli intenti, vuole girare in lungo e in largo l'Inghilterra, per descriverne gli abitanti, gli usi e costumi di inizio Ottocento. Nella pratica, sono un gruppo di sprovveduti allo sbando. Un capitolo dopo l'altro i nostri incapperanno in una miriade di personaggi più o meno sopra le righe, talvolta fidati amici e talvolta furfanti, che devieranno il loro percorso dando svolte sempre più inaspettate al viaggio del rinomato Circolo Pickwick. L'ironia che Dickens ha qui usato nella sua scrittura è senza pari e senza eguali, ho riso fino ad avere le lacrime agli occhi, soprattutto per come Samuel Pickwick viene in continuazione osannato come fosse il più brillante e migliore tra gli uomini, quando poi ci viene spesso fatto notare che fosse tutt'altro che una cima. I suoi compagni, tutti eleganti e sommi gentiluomini, non sono meno esilaranti di lui: da Winkle - tanto mitizzato come sportivo - che tanto nell'arte della caccia quanto in quella del pattinaggio sul ghiaccio vi farà piegare in due dal ridere a Tupman che, a causa del suo debole per il gentil sesso, metterà tutta la compagnia in situazioni sempre più folli. I personaggi di questo romanzo sono indimenticabili: dal malefico Job Trotter, brigante dalla parlantina inarrestabile, abile trasformista, che farà dannare il nostro beniamino ad ogni loro incontro fino alla redenzione finale; a Samuel Weller, fido servitore, assistente, tuttofare di Mr Pickwick, che non a caso porta il suo stesso nome: Weller è in tutto e per tutto la controparte di Pickwick. Tanto Mr Pickwick è sbadato, sprovveduto, poco pratico delle cose del mondo, tanto Mr Weller è sveglio, abile, furbo, esperto. E poi, vi dico che vale la pena leggere questo romanzo anche soltanto per le conversazioni tra Samuel Weller e suo padre. La loro saggezza ed i loro modi di dire sono qualcosa che semplicemente non potete perdervi.
Dentro questo romanzo c'è qualsiasi cosa: l'avventura, le scoperte, la suspense, storie romantiche, d'amicizia, di politica, di tradimento... qualsiasi cosa vi venga in mente, buttatecela dentro, ripassatela in salsa vittoriana, condite con abbondante talento narrativo e ricoprite tutto con litri d'ironia. Ecco a voi la ricetta de Il Circolo Pickwick.

L'altro libro non so se e quando l'avrei letto se non fosse stato per mia nonna, che un giorno mi ha allungato la sua vecchia edizione di Uccelli di rovo - molto più bella di questa moderna che in copertina mette gli attori del film, che fanno subito pensare ad una storia qualunque tra lui&lei invece NO! - dicendomi: "Questo è il libro più bello che io abbia mai letto, vedi un po' se ti piace".
Me lo sono portato a casa, la sera stessa l'ho aperto e nella prima pagina l'autrice descriveva una bimba che in mano teneva una bambola, un bene prezioso perché era la prima che avesse mai ricevuto. Niente di sconvolgente, vero? Eppure sin da quelle prime righe la magia era compiuta, ero dentro, assorbita, trasportata nella vasta e sconfinata Australia dove tutto il romanzo è ambientato. Uccelli di rovo è stato uno di quei libri, uno di quelli che ci entri dentro e non ne esci più neanche dopo che l'hai terminato. Racconta di una famiglia, e la racconta dall'inizio alla fine, in un perfetto cerchio che compie il suo corso e poi si chiude.
Non voglio dirvi proprio nulla della trama, perché per me è stato incredibile scoprirla pagina dopo pagina. Vi dico piuttosto di quanto sia straordinaria Colleen McCullough, capace di descrivere i paesaggi dell'Australia come ne stesse facendo una fotografia, dipingendo per il lettore l'immensità degli spazi, l'odore delle bestie, l'aria appiccicosa nei periodi di siccità, e poi quelli che a me sono piaciuti di più: i cieli stellati, infiniti sopra la testa di te, piccolo umano, fermo in mezzo ad una strada, dove per chilometri e chilometri non c'è niente né da un lato né dall'altro della strada se non la terra che corre e corre, e sopra quel tappeto di stelle di cui, nel silenzio assoluto, quasi senti il suono.
Colleen McCullough è talmente brava che ti fa entrare non soltanto nel cuore dei suoi personaggi, ma persino nella loro testa e nella loro carne. Conseguenza di un così grande talento, è che il lettore si vive in prima persona tutto ciò che capita ai protagonisti. Uccelli di rovo mi ha fatto provare ogni emozione possibile. Mi ha fatto sorridere, mi ha dato dolcezza, compassione, mi ha fatto provare rabbia, sdegno, dispiacere, speranza, delusione, ho provato il senso di rivalsa così come quello di sconfitta; c'è tanta bellezza, tanto rimorso, certi conflitti come tra forze primordiali. Per quanto famoso il titolo, non avevo mai letto né sentito qualcuno che ne parlasse, e questo non è assolutamente giusto perché Uccelli di rovo è un capolavoro assoluto e se non lo avete sulle vostre librerie vi consiglio di rimediare al più presto.
Sì nonna, m'è piaciuto, è una delle cose più belle che abbia mai letto.

14 commenti:

  1. Ciao Julia!
    Sono una grandissima fan di Dickens e, sì, Il circolo Pickwick mi manca! Spero tanto di poterlo leggere a breve!

    Purtroppo non sono mai riuscita ad apprezzare la McCollough, forse perché i suoi romanzi storici sono lunghi e prolissi. Non credo che leggerò altro di suo...

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    1. Io l'ho scoperta con questo suo romanzo più famoso e solo in seguito, facendo qualche ricerca, sono venuta a sapere dell'esistenza dei romanzi storici che - neanche a dirlo - mi intrigano un sacco! Tra l'altro ho letto recensioni molto positive, in cui i lettori dicevano che la ricostruzione storica era minuziosa e precisa e la lettura appassionante. Come in tutti i casi, non può piacere tutto a chiunque :) ti consiglierei lo stesso di dare una chance ad Uccelli di rovo, la storia è molto bella ed appassionante e la scrittura della McCollough ti ci trascina dentro...
      Per quanto riguarda Dickens, ti auguro di recuperare al più presto Il Circolo Pickwick, ed attendo la tua recensione! ^^

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  2. Ok, dopo queste recensioni datemeli, ma subitoxD
    Scherzi a parte, Il circolo Pickwick voglio leggerlo da sempre però mi intimorisce un po', ha una mole non indifferente. Con la tua recensione, però, mi hai fatto venire una voglia matta di leggerlo, anche perchè mi ha un po' ricordato il mitico I tre moschettieri di Dumas (AMO*-*).
    Uccelli di rovo a pelle avrei detto un immediato NO, però la tua recensione mi ci ha fatto riflettere e, dopo le parole che ci hai speso, comincio a pensare che sarebbe una lettura interessante. Su Dickens, sicuramente ci arriverò; la McCollough vedremoxD

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    1. Non ho ancora letto I tre moschettieri (grande carenza, lo so, sigh) quindi non so dirti se ci sia qualche somiglianza con Il Circolo Pickwick. Quel che posso dirti è che, è vero, la mole è massiccia ma la lettura non pesa per niente: pensa che ci ho messo solo un mese a finirlo, a confronto di - ad esempio - Via col vento che ha pressoché lo stesso numero di pagine e mi ha preso tre mesi!!! Davvero, si legge che è un piacere e quando arrivi alla fine quasi ne vorresti ancora. Buttati senza timore :)
      Per Uccelli di rovo, niente, io lo straconsiglio e quasi quasi mi azzardo anche a dire che potrebbe piacerti. Tra l'altro si trova spesso all'usato, potessi approfittare di un'occasione del genere, se ti capitasse di vederne una copia sola soletta su una bancarella!

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  3. Splendide recensioni! Mi hai convinta, senza nessuna esitazione, entrambi i libri sono già finiti nella mia wishlist! E' bello leggere post come il tuo che trasudano così tanto amore per il libro di cui parlano, ti auguro di trovare tantissime altre letture così appassionanti :) io sono già pronta a leggerne le recensioni e aggiungere in wishlist!

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    1. Grazie Mami! *-* spero anche io di avere tra le mani altri libri così belli, che poi posso consigliarvi spassionatamente; in realtà quest'anno ho letto pochissimo finora, non so perché... vorrei recuperare, ma vado proprio a rilento. Comunque sia, sono davvero felice di averti invogliata a leggere questi due titoli, spero tanto che ti divertano ed emozionino quanto hanno fatto con me! Aspetto di sapere il tuo parere appena li avrai letti! :)

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  4. ciao, sono una nuova follower! Complimenti per il blog è veramente fatto bene! Se ti va ti aspetto sul mio come lettore/trice fissa
    http://ioamoilibrieleserietv.blogspot.com/2017/07/www-wednesday.html

    grazie

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    1. Ciao Benedetta, grazie a te :)
      passerò sicuramente a visitare il tuo blog!

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  5. Ciao Julia, che belle recensioni! Sono due romanzi che conosco solo "di nome", diciamo così. Mi hai incuriosito un sacco! Soprattutto per quanto riguarda Il Circolo Pickwick, non pensavo fosse un romanzo così divertente e ironico, grazie del consiglio :)

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    1. Ma di nulla, è sempre un piacere allungare le wishlist altrui XD
      Sì, Il Circolo Pickwick è stato una sorpresa anche per me, quando l'ho iniziato non sapevo nulla neanche della trama e, conoscendo Dickens, non mi aspettavo qualcosa di tanto leggero e spensierato. E' davvero una chicca imperdibile!

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  6. Mi vergogno un po' ad ammettere che, pur studiando letteratura, non ho mai letto nulla di Dickens (vergogna gigantesca ç_ç). Voglio rimediare al più presto (ma ci sono tanti di quegli autori con cui voglio rimediare che la lista sarebbe infinita e dovrei leggere 24 ore su 24). Amo le storie vittoriane, soprattutto quando c'è tanta ironia e la mole dei volumi non mi spaventa quasi mai troppo. Quindi direi che Il Circolo Pickwick sale nella classifica delle mie priorità ;)

    Uccelli di rovo non lo conoscevo proprio invece, quindi ti ringrazio per il suggerimento! ^^

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    1. Infatti non c'è proprio nulla di cui vergognarsi, sapessi quanti grandi autori ancora mi mancano da affrontare! Leggere 24 ore su 24 sarebbe fantastico per la mole di libri che si riuscirebbe ad avere per le mani, però penso che la cosa dopo un po' verrebbe a noia anche al più appassionato tra gli appassionati XD
      Vedrai che Dickens ti lascerà a bocca aperta sin dalla prima riga, qualunque titolo sceglierai di iniziare :) oltre a Il Circolo Pickwick ho letto David Copperfield e Grandi speranze, tutti bellissimi, in particolare quest'ultimo, davvero unico!
      Grazie a te per aver letto e commentato! Spero tanto che se seguirai questi suggerimenti l'esito sarà positivo!

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  7. Beh, "Il Circolo Pickwick" è uno dei pochi di Dickens che non abbia ancora letto (eppure acquistato diversi anni fa in una bella edizione) e "Uccelli di rovo"... Ne vidi la serie tv da piccola, le mie zie ne erano letteralmente innamorate e coinvolsero mia madre nella visione. Ci sono passaggi e scene che ancora ricordo perfettamente, del resto il cast era azzeccassimo. Una fra tutte, Maggie che racconta di essere stata molte volte da bambina nell'immenso capanno della tenuta, dicendo che si era sempre aspettata di vederci dentro Dio talmente immenso e pieno di luce che filtrava dalle assi, e invece "Lui spariva sempre un attimo prima". La serie e il romanzo, che ho letto qualche anno dopo, sono ricchi di questi momenti.

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    1. Non sapevo esistesse una serie tv, mia nonna mi ha parlato solo di un film e tra l'altro me ne ha parlato anche molto male, perciò non mi è venuta troppa voglia di indagare. Per ora mi tengo il bellissimo ricordo del libro, però se mi dici che la serie era ben fatta, chissà che non si trovi anche online :)
      Alla prima occasione buttati su Pickwick!

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