venerdì 8 aprile 2016

Acquisti di Marzo

Il mese di Marzo, devo dire, mi è davvero scivolato tra le mani. Non sono riuscita minimamente ad afferrare il tempo per godere di tutti i piccoli momenti che cerco di gustare a fondo, e se non ho perso del tutto la cognizione dello scorrere dei giorni è stato solo perché in effetti è stato un mese ricchissimo di eventi. Per una settimana mi sono occupata anche della casa dei miei visto che mia madre è stata fuori, abbiamo ospitato il fratello del mio ragazzo che finalmente è riuscito a venirci a trovare per la prima volta, ho avuto lo stress dell'esame che - ahimè - dovrò rifare, ci sono stati i pranzi pasquali coi parenti e prima ancora di tutto questo siamo andati a conoscere dei meravigliosi cuccioli di Golden Retriever. Adotteremo un'altra cucciola, che sarà pronta a lasciare la mamma ed i fratelli agli inizi di maggio. Io non vedo letteralmente l'ora, soprattutto di vedere come verrà accolta dai nostri altri due pelosi.

Ma bando alle ciance: siamo qui soprattutto per parlare di libri, e bisogna dire che a Marzo ho accumulato un bel po' di belle cose, e principalmente perché dopo secoli sono andata con la mia amica lettrice al mercatino dell'antico e dell'usato che fanno da queste parti ogni seconda domenica del mese, e dove ci sono due bancarelle di libri davvero ben fornite. E io giustamente le ho svaligiate. Quindi, siccome le nuove entrate del mese sono tante, direi di cominciare senza ulteriori indugi.

Northanger Abbey di Jane Austen, un classico quindi, che in realtà ho già letto. Quand'ero più piccina - ed ingenua - comprai l'edizione mammut con tutti i romanzi della Austen, e da quello lessi anche quest'opera breve e divertente. Nonostante fosse scritto da una Jane ancora molto giovane ed inesperta, Northanger Abbey mi era piaciuto molto: è un libro-parodia dei generi letterari tanto in voga all'epoca della scrittrice, e ci ho trovato dentro una verve frizzante, uno spirito critico vivace ed una maestria nel dar vita a luoghi e personaggi già non indifferente. Se volete approcciarvi alla Austen con un romanzo meno impegnativo, Northanger Abbey è decisamente ciò che fa al caso vostro.
Come avrà capito chi ha frequentato per un po' il mio blog, la Austen è una delle mie scrittrici preferite, e ci tengo a collezionare i suoi romanzi tutti nella stessa edizione, quella dei classici Oscar Mondadori. Appena l'ho visto sulla bancarella, quasi nuovo, non ho esitato a prenderlo. Sarà anche una bella occasione per rileggerlo con una traduzione diversa.


Di Magda Szabò non ho mai letto nulla, ma alzi la mano chi non ha mai sentito parlare di questo suo romanzo intitolato La porta. Io personalmente l'ho sentito consigliare da tantissimi appassionati lettori, ed in particolare è stata Antonella di If you have a garden and a library ad avermi convinta del tutto della necessità di leggerlo, con la recensione che mi fece anche conoscere il suo blog. La trama - sarà per la presenza della portinaia che nasconde a tutti il suo mondo - mi ricorda vagamente L'eleganza del riccio, uno dei miei libri preferiti, e questo è un altro dei motivi che mi spingono verso questo libro. Quasi non credevo ai miei occhi quando l'ho visto sulla bancarella, in edizione rigida Einaudi quasi immacolato. Non ho idea di quando riuscirò a leggerlo, fatto sta che è un romanzo per il quale le mie aspettative sono alle stelle e spero vivamente di non restarne delusa.

Denti bianchi di Zadie Smith è un altro dei tanti libri che puntavo da secoli. Della Smith ho letto diversi articoli e qualche breve saggio ed è una delle penne contemporanee che più mi stuzzicano e incuriosiscono. Per il momento ho apprezzato molto la sua visione della letteratura e della lettura, le idee che ha sulla figura del lettore e dello scrittore: mi sono sentita molto in linea col suo pensiero (se volete approfondire, vi consiglio il suo brevissimo Perché scrivere edito da minimum fax).
Se non sbaglio, Denti bianchi è il suo primo romanzo ed i suoi protagonisti sono un proletario inglese ed il suo migliore amico bengalese e musulmano. I due si conoscono su un carrarmato diretto ad Instanbul alla fine della Seconda guerra mondiale e si ritrovano a Londra trent'anni dopo, nel ciclone politico, razziale e sessuale di quei tempi.

Se non avete visto il film Il Postino vi consiglio, anzi no vi ordino di farlo. Vi assicuro che non vi pentirete. Mi ricordo perfettamente della notte in cui lo vidi io: andavo ancora al liceo credo e lo diedero in seconda serata in tv. Il motivo per cui decisi di guardarlo era sostanzialmente uno, provare a capire perché tutti quanti parlassero con tanta ammirazione di Massimo Troisi, che nel film interpreta il postino protagonista della storia. L'avevo visto soltanto in fotografia e mi sembrava un uomo normalissimo. Una faccia comune, che facevo fatica ad associare al mito. Così ho guardato uno dei film per cui più viene ricordato e... ho capito. E non proverò a dire altro al riguardo, perché non ci riuscirei. Oltre alla straordinaria interpretazione di Troisi ad essermi rimasta impressa è stata anche la storia in sé, tratta da questo brevissimo romanzo di Antonio Skarmeta, che prima o poi era doveroso procurarsi.

Aldo Nove è uno dei tanti scrittori che ho avuto il piacere di scoprire al mio primo anno di università ed è anche senz'altro uno di quelli che mi hanno colpita di più. Si tratta di uno scrittore che, cominciando la propria carriera negli anni '90, ha deciso di incentrare il proprio lavoro sulla rappresentazione del mondo per come oggi lo conosciamo, e per come negli anni '90 si stava trasformando: il mondo globalizzato, una società soggiogata dai media e governata dalla mercificazione. Ma non lo fa, come magari hanno fatto altri, attraverso serie e pesanti storie di denuncia: lo fa attraverso racconti esagerati, dove tutti i difetti di questo tipo di società, che ognuno di noi può senz'altro riconoscere, sono portati all'esasperazione. La cifra stilistica di Nove è proprio questa, esagerata, sguaiata, pulp e tremendamente originale. Il risultato è che coi suoi libri si ride fino alle lacrime, e poi si resta con l'amaro in bocca perché ciò di cui si ride - ci si rende conto - è la nuda realtà in cui viviamo. Mi sono ripromessa di recuperare tutta la produzione di questo scrittore e mi sono portata a casa Amore mio infinito.

E poi arriviamo alle perle della minimum fax: non mi era mai capitato di trovarne in questo mercatino e quelli di questa casa editrice sono volumi che comprerei in blocco, sia per il tipo di pubblicazioni che per la cura delle loro edizioni; e trovare dei libri editi da loro a tre euro... mi avete capito.

 


 Aimee Bender voglio leggerla dai tempi in cui ci fu un gran parlare de L'inconfondibile tristezza della torta al limone, qualche anno fa. La ragazza con la gonna in fiamme è il libro d'esordio della scrittrice americana, una raccolta di racconti che si preannunciano fantasiosi almeno quanto il titolo. Gli uomini della sua vita di Mary McCarthy invece mi sembra un libro godibilissimo, leggero e al contempo brillante. Almeno, lo spero, perché è questo che mi ha suscitato il brano riportato nel retro di copertina.

E questo è quanto, cari lettori! Spero che anche a voi il mese di Marzo abbia portato tanti bei libri e belle letture, se vi va condividetele con me nei commenti, e fatemi sapere se avete letto o vorreste leggere qualcuno dei libri di cui vi ho parlato in questo post.

A presto!

2 commenti:

  1. Svaligiare (metaforicamente) i mercatini è cosa buona e giusta :)
    Della Szabo ho letto "L'altra Eszter" e l'ho trovato un gran bel libro. E dicono che "La porta" sia una delle sue prove migliori; io ancora non l'ho letto, ma sono curiosa di sapere che ne penserai.
    Anche io ho il libro di Skarmeta che mi attende sul comò... e anche io non capivo e poi, dopo aver visto il film, ho capito. Quel finale...

    E sono felice per te e per il vostro nuovo cucciolo :)

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  2. Quella di avere tutti i libri della Austen nell'edizione dei classici Mondadori è una mania che contraddistingue anche me :) infatti ho completato la collezione a gennaio e ne sono molto fiera! Anche a me interessa molto "La porta" di Magda Szabo, è da un po' che ci ronzo intorno. Se mi dirai che la lettura ti ha convinta, allora magari lo comprerò anche io. Un abbraccio!

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